venerdì 28 ottobre 2022

Una donna non si tocca neanche con un fiore

 

Nella società contemporanea si parla spesso della violenza sulle donne. L’Italia è la prima nazione in Europa per gli omicidi in famiglia, una donna su tre tra i 16 e i 70 anni ha subito, almeno una volta, atti violenti da parte degli uomini. A questi atti di violenza vanno aggiunti quelli relativi a fondamentalismi islamici, provenienti dai paesi del nord Africa e medio-orientali. Infatti l’integralismo islamico sembra accanirsi sempre di più sulla figura femminile. Qualche settimana fa è stata uccisa Masha Amini, donna iraniana di soli 22 anni perché alcune ciocche di capelli erano fuoriuscite dal velo,  violando la legge del 1981 sulla obbligatorietà del velo per tutte le donne residenti e straniere. Sarebbe bastato un semplice monito da parte della polizia iraniana per risolvere la questione. Invece la ragazza è stata arrestata e, successivamente, picchiata senza pietà fino a rimanere senza vita. Inutile concentrarsi sulle ragioni, perché non c’è nulla di ragionevole nel togliere la vita a una ragazza, a prescindere dal luogo, dalle tradizioni, degli usi e costumi. Sul web molte donne, per solidarietà, hanno diffuso dei video dove si tagliano una ciocca di capelli, per esprimere la loro vicinanza alle iraniane. Le donne sono costrette a indossare il burqa, oltre che a subire numerose altre sofferenze. L’uomo, a cui è concesso il totale potere sulla moglie, molte volte non viene meno da picchiarla o maltrattarla  fino anche ad ucciderla e questo non significa volerle bene. Quando una donna cerca di cambiare stile di vita, truccandosi ad esempio, comincia subito a ferirla in tutti i modi, con le mani e con le parole. La cultura occidentale, più evoluta da tanti punti di vista, è contro la violenza, ma questo non significa che non ci siano casi di maltrattamento,  per giunta anche numerosi. Una frase usata spesso soprattutto tra i giovani fidanzati è “SEI MIA” ma che lascia un po’ perplessi. All’amore sentimento si sta sostituendo l’amore possesso, che, alcune volte, in caso di separazione, porta a tragiche conseguenze. Le donne non sono le uniche vittime di violenza in famiglia, infatti insieme a loro si collocano i bambini che, indifesi, sono vittime di omicidi o rapimenti in famiglia separate. Oggi molte donne lavorano, ma nell’antichità si dovevano occupare solo dei lavori domestici perché la loro mentalità era che l’istruzione alle ragazze non servisse a nulla. Un testo di antologia che abbiamo letto un giorno in classe, parla proprio di una ragazza pakistana di nome Nasreen, alla quale venne impedito di studiare ma nonostante ciò lei è diventata un'ostetrica. La donna ha bisogno dello studio per essere più colta e con l’ istruzione si raggiungono grandi obbiettivi. Le donne non denunciano le violenze, che vengono sepolte sotto l’ ombra del silenzio, per un senso di paura, pudore e speranza che le cose migliorino in futuro. E’ vero anche che molte volte questi fatti vengono strumentalizzati dai media per avere più ascolti e aumentare i profitti attorno a un omicidio di una moglie. Secondo noi, l’informazione, nell’ambito della violenza sulla donna, dovrebbe invece evidenziare l’illegalità del fatto. Siamo d’accordo, però, anche sul fatto che magari le violenze sono fatti personali, che toccano, turbano la dignità della vittima, ma fa sempre bene parlarne con qualcuno. Speriamo che un giorno tutti riusciranno a capire l’importanza delle donne e che l’ingiustizia diminuisca, perché loro hanno da sempre lottato per la giustizia e continueranno a farlo. Le donne sono il motore di questo pianeta e se una donna lotta per sé stessa, lotta per tutte.

Noemi e Anastasia 2B

mercoledì 19 ottobre 2022

Uno degli uomini che hanno fatto L'Italia

 


Nel 2010, in occasione del 200° anniversario dalla sua nascita, è stata coniata dalla zecca italiana una moneta da due euro che raffigura Cavour.
Per i collezionisti amanti delle emissioni speciali il conio con Cavour vale, su eBay, 4,30 €.
In questo periodo  studiandolo nel programma di scuola, mi sono accorta di quanto sia stato  molto importante per la storia italiana.
Se non ci fosse stato Cavour, forse l’Italia non sarebbe stata unita.
Camillo Benso, conte di Cavour nacque a Torino da Michele e Adele de Sellon nel 1810 e morì nel 1861.
Fu tra le figure che spiccarono di più nel Risorgimento, più volte presidente del consiglio e ministro.
Egli fu paggio di Carlo Alberto principe di Carignano, ma successivamente per aver disubbidito alle regole, viene trasferito al forte di Bard.
Inoltre Cavour promosse asili e scuole d’infanzia e fondò un’associazione agraria.
La fondazione del giornale moderno "II Risorgimento" gli permise di entrare nella vera e propria politica, fu eletto deputato due volte.
Da ministro dell’agricoltura e commercio si alleò con la Francia e l’Inghilterra con la conseguente spedizione in Crimea.
Cavour accettò la divisione in tre grossi Stati della penisola e impose il proprio piano diplomatico nell’impresa che Garibaldi stava per effettuare in Sicilia.
Dopo le vittorie garibaldine Cavour convinse il re che era necessario l’intervento di un corpo di spedizione nell’Italia centrale: voleva evitare un governo repubblicano nel sud Italia e fermare l’avanzata garibaldina verso Roma.
Nel settembre del 1860 l’esercito piemontese, guidato da Vittorio Emanuele II, entrò nello Stato pontificio, occupando Umbria e Marche e continua la marcia verso sud.
A Teano, Garibaldi consegnò formalmente a Vittorio Emanuele II il sud Italia.
A novembre si tenne un plebiscito per l’annessione di Umbria e Marche.
Il parlamento il 17 marzo del 1861 proclamò Vittorio Emanuele II re d’Italia.
Si concluse così la vita di Cavour.
Fu un uomo tenace, concreto, positivo, di ampie visioni di politica interna ed esterna.
Mi piacerebbe anche andare a visitare la tomba di Cavour.
Si potrebbe organizzare una gita scolastica a Santena, nei pressi di Torino, anche per godere del Parco monumentale e del castello settecentesco con solo cinque euro del costo del biglietto d’ingresso.

Eva 3B

lunedì 17 ottobre 2022

Un EROE del nostro paese

 

Ercole Canale Parola è nato a Cervaro il 12 ottobre 1840. Egli fu un archeologo, patriota ed educatore, partecipò alla spedizione dei Mille nel 1860, alla Seconda guerra d’indipendenza, alla battaglia di Mentana nel 1867 ed infine nel 1870 abbracciò la causa garibaldina e quando arrivò a Roma, seguendo l’avanzata dell’esercito italiano, aprì la breccia a Porta Pia. Attraversò la porta di S. Giovanni e giunse al Campidoglio dove suonò le campane del palazzo senatorio, annunciando la nuova capitale d’Italia: Roma.

Non fu solo un garibaldino, ma anche uno studioso di scienze pedagogiche e psicologiche. Quando l’Italia fu unita, iniziò ad insegnare nelle scuole ai giovani che dovevano ancora imparare la lingua. Era sua grande volontà far conoscere il passato dell’Italia, quindi far comprendere a tutti il contesto storico, sociale ed economico della nostra nazione, ma soprattutto quanto dolore e sofferenza hanno patito migliaia di persone che hanno combattuto per forza, vigore e spirito nazionalista affinchè potessero finalmente vedere e assaporare la libertà del paese libero dagli oppressori, negata loro per troppo tempo. Essendo stato un validissimo docente ed ispettore scolastico di sicuro, se oggi fosse ancora con noi, criticherebbe gli scarsi interventi fatti a favore della scuola, come luogo educativo  e di formazione intellettuale e anche a livello di infrastrutture. Le sue idee lo portano ad essere una persona che operò con passione sia militarmente che professionalmente per la nostra Patria. Ercole Canale Parola per quanto riguarda l’archeologia partecipò agli scavi archeologici della Marsica e istituì il “museo lapidario” che inaugurò il 19 agosto 1888. Lasciando così la nostra terra ricca di storia da raccontare e di orgoglio da mostrare.

Elisabetta 3B

venerdì 14 ottobre 2022

E' molto importante scegliere la gentilezza anzichè il bullismo

 

Quando si parla di bullismo si fa riferimento a quel comportamento ripetuto e aggressivo adottato con l’intento di ferire un altro fisicamente, mentalmente o emotivamente. Le spiegazioni di tale comportamento a volte includono differenze di classe sociale, razza, religione, genere e orientamento sessuale. Il bullismo oggi è un fenomeno che colpisce i giovani nelle scuole, luogo dove in realtà i ragazzi dovrebbero essere protetti, come è accaduto a un bimbo di nome Valentino: era all’uscita di scuola e doveva fare duecento metri prima di arrivare a casa. Ogni giorno lo seguivano un gruppo di ragazzi per offenderlo a causa del suo aspetto fisico. Un giorno però riferì l’accaduto alla mamma che andò a scuola e raccontò tutto alla maestra. Dopo qualche giorno grazie all’aiuto dei suoi genitori risolse così il problema e non venne più bullizzato. Questo fatto dimostra che, uno dei mezzi per risolvere tale fenomeno, è parlare e chiedere aiuto e non rinchiudersi in sé stessi. I genitori dovrebbero avere più dialogo con i figli, capire il loro cambiamento di umore. Solo con la collaborazione si possono risolvere numerosi problemi. Per me il bullismo è un atto di vandalismo contro gli altri,  spero che un giorno si metta fine a questo odioso fenomeno, considerandoci uno uguale all’altro.

Chiara 2B

mercoledì 12 ottobre 2022

La "Soccer Boys Cervaro" riparte !

 

Ci siamo! Inizia il nuovo campionato. Gli allievi della Soccer Boys si apprestano all’esordio stagionale con le prime amichevoli in calendario ma, con gli allievi, partono anche le attività delle altre 3 categorie: piccoli amici, pulcini ed esordienti. Nella nostra scuola media siamo in 12 alunni, distribuiti in sei classi, coinvolti nelle prime partite della società sportiva che conta in tutto circa 150 giocatori. La società Soccer Boys Cervaro è nata nel 2014 con a capo il mister Carcone  Pasquale e con Carcone Antonio come presidente. Gli allievi si sono sempre qualificati tra i primi tre nei campionati in cui hanno partecipato. Il campionato degli allievi è molto sentito nel paese, infatti attira molti ragazzi di Cervaro e dintorni. Gli esordienti  invece fanno quasi sempre tornei nella provincia di Frosinone e, a volte, anche fuori provincia. Oltre alle gioiose vittorie e alle belle trasferte, si verificano anche episodi spiacevoli poiché non sempre le partite sono corrette , come ad esempio a Fiuggi dove l'arbitro fu scorretto perche’ fece vincere volontariamente i nostri avversari prolungando il tempo di recupero da due a dodici minuti. Il sospetto è che abbia ricevuto qualche somma di denaro per farci perdere. Nonostante ciò il Cervaro si qualificò terza in campionato. Un altro episodio spiacevole fu quando insultarono il portiere solo perché era una femmina. Noi ci teniamo tantissimo affinchè questa società cresca e che venga promossa anche in categorie superiori, augurandoci, con l’impegno e l’allenamento costante, che tutto vada sempre per il meglio… anche con un pizzico di fortuna.

Auron e Mirko 3B