giovedì 19 gennaio 2023

Una faticosa lotta ancora incompleta

 


Il maschio inglese dei primi del ‘900, si sentì minacciato dal nuovo movimento delle donne che cominciava a rivendicare il diritto di voto: “ le Suffragette”. In risposa  a questo nacque un vero e proprio movimento anti-suffragette con la diffusione di immagini e slogan come questo a lato: “Non preoccuparti, il peggio deve ancora venire”.

Il contenuto degli altri volantini riguardava la paura che avevano di essere sottomessi a svolgere quei compiti che prima erano principalmente prerogativa femminile, considerandolo un attacco ai valori della famiglia tradizionale.

Per fortuna però, il suffragio universale venne concesso, anche se solo nel 1945 e dopo anni di lotte e sacrifici. Tutto cominciò quando nel Regno Unito cominciarono ad essere diffusi libri che sostenevano i diritti delle donne, come quello di Mary Wollstonecraft e a costituirsi i primi circoli femminili. Solo nel 1832 vennero raggiunti i primi risultati che riguardavano però il diritto di voto solo nelle elezioni locali. Nel 1869 nacque ufficialmente il movimento delle “Suffragette” fondato da Millicent Fawcett. I primi veri e propri disordini si ebbero dal 1903 quando venne fondata l’Unione Politica delle Donne, e furono fatte azioni dimostrative: legandosi a ringhiere, frantumando finestre, incendiando cassette postali, facendo lo sciopero della fame ed altro ancora. Dopo arresti e condanne il primo Novembre 1919 Lady Nancy Astor venne dichiarata la prima donna eletta in parlamento. All’inizio votavano solo le mogli dei capofamiglia con più di trenta anni, solo nel 1920 il voto venne esteso per legge a tutte le donne del Regno Unito. Nel 1945 il diritto di voto fu riconosciuto anche in Francia e in Italia.

Purtroppo, ancora oggi, esistono diversi Paesi che non hanno ottenuto il diritto di voto insieme a tante altre ingiuste privazioni. Mi auguro che, al più presto e in tutto il mondo, le donne raggiungano l’ottenimento dei propri diritti.

Eugenia 3B

giovedì 12 gennaio 2023

Una rielaborazione fantasiosa del “Romanico”

 


Per questo disegno abbiamo scelto un’architettura molto importante e simbolo dello stile Romanico, la celebre chiesa progettata da Lanfranco conosciuta come il Duomo di Modena. Per farlo abbiamo iniziato a disegnare le proporzioni della facciata e poi abbiamo fatto una pavimentazione prospettica. Si poteva scegliere come decorarla e colorarla, questa fase non è stata però tanto facile poiché la prospettiva deformava le figure. Io ho scelto di decorarla con una disposizione di triangoli che formavano una croce; poi l’ho colorata con il celeste e il blu.


Per fare la facciata ci siamo ispirati a quella vera inserendo gli elementi architettonici tipici di questo stile come il protiro e le trifore. Per le geometrie del rosone  ci siamo aiutati con lo spirografo.
Realizzare alcuni particolari, come i leoni stilofori per esempio, è stato un po’ difficile. In ultimo abbiamo colorato e fatto il chiaroscuro. Questa attività mi è piaciuta molto perché ho potuto usare anche  creatività e fantasia.


Giulia 2B


mercoledì 11 gennaio 2023

Mazzini rockstar !

 


Conosciamo benissimo Giuseppe Mazzini, il politico e filosofo, che con le sue idee ha contribuito alla nascita di uno Stato unitario, ma non tutti conoscono il suo talento musicale.

Nato a Genova nel 22 giugno del 1805, all’età di 14 anni si è iscritto alla facoltà di medicina presso Genova, per seguire il volere del padre, ma ha abbandonato questi studi per iscriversi a legge. Mazzini ha iniziato a sviluppare l’idea che fosse necessario lottare per la libertà della patria. Durante la rivoluzione portata avanti in vari Stati chiedeva la Costituzione e l’Indipendenza. La lotta non poteva venire allo scoperto perciò nacquero le società segrete per sfuggire ai controlli della polizia. A causa della sua attività rivoluzionaria è dovuto fuggire in Francia, dove ha dato vita, nel 1831, alla Giovine Italia, una società aperta al popolo.

Il 2022 è stato il 150esimo anniversario dalla scomparsa di Mazzini. Per questa occasione sono stati organizzati diversi eventi che hanno messo in evidenza l’aspetto poco noto del celebre patriota cioè la sua attività da chitarrista. Il Maestro e studioso Marco Battaglia, molto attento alla conservazione del patrimonio storico musicale, ha tenuto un concerto con la chitarra appartenuta a Mazzini, suonando le stesse musiche ottocentesche da lui preferite alla presenza di dame e gentiluomini in costume d’epoca in un salotto dell’800.

Il Mazzini musicologo  si è cimentato anche in un trattato: “Filosofia della musica”, in cui dimostra estrema attenzione verso gli  autori suoi contemporanei come per esempio: Rossini, Paganini, Verdi etc. Quindi era un uomo calato nel suo tempo, come se un chitarrista di oggi fosse estimatore di tutte le rock band contemporanee…  Insomma…viva Mazzini rockstar!

Eva 3B illustrazioni Mirko 3B