lunedì 18 settembre 2023

Considerazioni e aspettative sul nuovo anno scolastico

Dalle elementari alle medie

Disegno: Vittoria Maria 1A

Si dovrebbe dire dalla Primaria alla Secondaria di primo grado ma dire Medie viene più facile. 
 E’ il 12 Settembre 2023: il momento che aspettavo e allo stesso tempo temevo è finalmente arrivato, il primo giorno di scuola media! Ero molto ansiosa e avevo paura, la sera prima non riuscivo a prendere sonno e mi veniva da piangere ripensando agli anni della scuola primaria passati così in fretta. La mattina, però, quando ho visto i miei vecchi compagni mi sono rasserenata e li ho abbracciati fortissimo, dicendo loro 
“in bocca al lupo”.

Dietro al cancello c’erano i nuovi insegnanti e io ho provato un’intensa nostalgia delle mie amate maestre! L’appello della nostra classe, la prima A, è iniziato subito nominandoci uno ad uno e io mi sono concentrata ad ascoltare i nomi e quando è arrivato il mio turno ho abbracciato mia madre e con il cuore a mille sono entrata.
Quest’anno siamo al piano di sopra, quindi, dopo aver salito le scale, siamo entrati nella nostra nuova aula che un po’ più grande rispetto a quella dell’anno scorso e alle pareti ci sono vecchi cartelloni e una cartina geografica della terra. Alcuni compagni li conosco già dall’asilo, altri invece sono nuovi. Spero di andare d’accordo con tutti e di stringere un bel legame d’amicizia con loro.
Questi primi giorni di scuola sono stati tranquilli e per ora i professori sono calmi, gentili e buoni; noi, a volte, siamo chiacchieroni ma spero che col tempo miglioriamo un po’.
Durante quest’anno scolastico mi aspetto che ci siano tante cose nuove da imparare e tante esperienze interessanti da vivere. Forse in un primo momento possono sembrare difficili e impegnative, ma se una cosa ti piace si impara in un attimo e ti rende felice... e io voglio essere felice!

Francesca 1A

Disegno: Serse 1A

Finalmente ho iniziato la prima media e improvvisamente mi sono sentita grande! Avrei cominciato ad andare a scuola da sola, avrei conosciuto nuovi compagni e nuovi professori. Ero molto emozionata e non vedevo l’ora di occupare quei banchi da “grandi” e non più le sedioline della primaria, ma allo stesso tempo ero un po’ preoccupata di non riuscire ad abituarmi alle novità come dare del lei ai professori, alzarsi in piedi quando entrano in classe e studiare cose più difficili. Non perderò mai di vista i miei obiettivi che sono: studiare tanto, prendere voti alti, sorprendere i professori e fare tante amicizie!

Margherita 1A


Il primo giorno di scuola pensavo che fosse più spaventoso poi, dopo aver conosciuto i professori, mi sono calmato e mi aspetto di divertirmi e andare bene a scuola fino alla terza media. Mi auguro che i lavori di costruzione della nuova scuola finiscano il prima possibile poichè mi piacerebbe molto andarci!


Niccolò 1A



lunedì 15 maggio 2023

Essere uno Scout

Scrivo questo articolo per tentare di rispondere alle domande che mi vengono poste con curiosità quando racconto le mie avventure da Scout. 

Spesso mi chiedono: "Cosa fanno gli Scout ?",  "Cosa significa essere Scout ?". Certamente gli scout fanno tante cose: giocano, si divertono, vivono esperienze a stretto contatto con la natura, dormono in tenda, fanno escursioni per boschi e montagne, aiutano gli altri, fanno buone azioni.

Ci sarebbero tante cose da dire, tante cose da raccontare, troppe emozioni che non si possono descrivere e che non si possono capire appieno perché andrebbero vissute sulla propria pelle.


Sono uno Scout da quando avevo otto anni, nel reparto di Cervaro I, il gruppo del paese che ha appena compiuto 50 anni dalla sua fondazione, e una cosa la posso affermare "ci vuole coraggio ad essere Scout !". 
Ci vuole coraggio per superare noi stessi, le nostre paure come quando si sceglie di indossare i pantaloncini sulla neve o quando si deve dormire in tenda.
Ci vuole coraggio quando si deve far capire agli altri che l'essere scout non è un normale passatempo, bensì un vero e proprio impegno che ogni Scout vive mettendosi in gioco e dando il meglio in ogni circostanza anche quando questo significa andare contro corrente. Del resto il nostro motto "estote parati", cioè "siate pronti" ci ricorda questo impegno ogni giorno.

Da Scout ho imparato che bisogna essere pronti di fronte alle difficoltà della vita e fare tesoro di quelle competenze che abbiamo acquisito o che ci hanno trasmesso e che al momento opportuno possono tornare utili per noi o per aiutare gli altri.

E allora quando mi chiedono "cosa significa essere Scout ?" rispondo che l'essere Scout per me è uno stile di vita fatta di ottimismo, di rispetto per la natura, di aiuto verso il prossimo di lealtà, di sincerità e di impegno, di scelte coraggiose per costruire un mondo migliore per noi stessi e per gli altri perché il futuro è nelle nostre mani.

"Lasciamo il mondo un po' migliore di come l'abbiamo trovato" (cit.Baden Powell)

Leonardo 3B

mercoledì 10 maggio 2023

Un martire del nostro paese

 

"Coraggio":  che parola è? Un insieme di lettere tanto usate ma che molti sottovalutano, non tutti dispongono di questa virtù, soprattutto quando in ballo c’è la propria vita, e noi abbiamo avuto un uomo, nel nostro paese, che ha rappresentato in pieno il coraggio che ognuno di noi dovrebbe avere. Il coraggio, quello vero! Un paesano di umili origini che, diventato carabiniere, diede la propria vita per salvare dieci persone: Vittorio Marandola. Nato a Cervaro il 24 agosto del 1922 da genitori contadini  senza tanta disponibilità economica,  che educarono il proprio figliolo con valori semplici e senso del dovere. Vittorio, particolarmente dedito allo studio, si diploma per poi arruolarsi nell’Arma dei Carabinieri a Roma  e successivamente  in servizio a Fiesole. Siamo in piena seconda guerra mondiale e Vittorio, poco più che ventenne, frequentava, anche nel tempo libero, i suoi colleghi: La Rocca e Sbarretti.

C’è da dire che in quel periodo, quando l'armistizio fu annunciato, l'8 settembre 1943, molti carabinieri si trovarono in una situazione difficile. Molti di loro erano fedeli al regime fascista e alla monarchia italiana,  si erano schierati con l'Asse nella guerra. Altri, invece, erano contrari al fascismo e alla guerra e speravano che l'armistizio potesse portare a una fine della violenza e della repressione. I tedeschi però diventarono ancora più crudeli: tormentarono la popolazione, saccheggiarono le abitazioni e uccisero il bestiame.

I partigiani nascosti sui monti si organizzarono per pianificare una reazione. Intanto i tedeschi crearono sempre più terrore in città al fine di ricavare informazioni, obbligando tutte le persone tra i 17 e i 45 anni a confessare ciò che sapevano ma non ottenendole arrivarono alla conclusione di prendere in ostaggio 10 innocenti cittadini. I tre eroi per evitare la fucilazione di queste inermi vite si consegnano ai tedeschi  con la sola intenzione di sacrificarsi, ma non rivelarono nulla.

Il 12 agosto 1944 alle 20:30 il comandante Hisserich diede l’ordine di fucilare i tre eroi. E così Marandola, Sbarretti e La Rocca sono stati riconosciuti  martiri ed eroi per il coraggio mostrato ed il sacrificio in favore dei cittadini salvati.

Dieci anni dopo la salma di Vittorio fu riportata nel cimitero di Cervaro.

Medaglia d’oro al valor militare.

Eugenia 3B

giovedì 20 aprile 2023

Il mio hobby preferito: la falegnameria

 

Sin da piccolo ho avuto la passione per la lavorazione del legno. Mi è stata trasmessa da mio padre, infatti ora desidero conoscere meglio la teoria sull’argomento.  Da quando avevo 6 anni ho incominciato a costruire mini casette di legno per i passeri, a fare vari lavoretti tra cui delle mensole assemblando insieme dei bastoni. Mi è capitato di aggiustare anche delle sedie, ma è stato durante il lock-down  che mi sono venute le idee più creative come per esempio una scritta “Andrà tutto bene” eseguita su dei pezzi di legno incollati e dipinti con i colori dell’arcobaleno. Inoltre ho sperimentato la tecnica della fluid-art con discreti risultati vendendo anche alcuni pezzi ai miei parenti riuscendo così a guadagnare una piccola paghetta. Questa tecnica consiste nel far gocciolare il colore allo stato liquido su un supporto di legno creando delle sfumature molto particolari e uniche. Penso di continuare a coltivare queste passioni aiutando così mio padre e allo stesso tempo divertendomi a creare.

Andrea 2A

venerdì 14 aprile 2023

L’acqua e le fontane del paese

 

Premessa

Vogliamo presentare il tema dell’acqua pubblica in particolare quella del nostro paese il quale era ricchissimo d’acqua un tempo. Cervaro inizialmente aveva un'enorme disponibilità d’acqua per alimentare: fontanelle, lavatoi e fontane monumentali. Con il passare degli anni, però, questa grande risorsa d’acqua è diminuita notevolmente. Non sappiamo le cause precise di questa diminuzione, ma adesso che nei telegiornali sentiamo continuamente parlare di sofferenza idrica, ci rendiamo effettivamente conto di quanto questo bene primario sia importante. Quando l’acqua era tanta alimentava utili lavatoi per lavare gli indumenti ed era anche luogo di ritrovo per molte donne. Le ragazze facevano lunghi cammini per andare a prendere l’acqua con delle anfore tipiche: le cosiddette “cannate” (recipienti cervaresi  con capacità pari a circa undici litri). Giovani fanciulle approfittavano di questo bisogno per incontrarsi a chiacchierare e, talvolta, scambiavano sguardi di confidenza con i giovanotti e non come accade oggi  il profilo Instagram! Anche i lavatoi aggregavano visto che non tutte le case avevano acqua corrente e tantomeno lavatrici, ma purtroppo di questi è rimasto ben poco visto che la maggior parte di essi è stato demolito. Di seguito sono descritte le principali quattro fontane monumentali del paese.

Eugenia 3B


FONTANA FADONI


Cervaro  è una città ricca di monumenti storici una in particolare è la fontana FADONI. Questa fontana fu realizzata tra il 1825 e il 1835 dal maestro  Angelo Tomassi, la fontana ha una forma ad arco e sopra c’è inciso lo stemma della città. L’acqua fuoriesce da tre cannelle d’ottone brunito inserite in tre sculture e al centro una testa leonina. La fontana è divisa in due vasche laterali: a un lato il lavatoio e dall’ altro un abbeveratoio. Nella costruzione sono stati utilizzati materiali romani in particolare nella pavimentazione adiacente. Secondo la tradizione locale, ad una colonna antistante la fontana, venivano legati e fustigati i malfattori e le donne di malaffare.    

Fonti:  Cervaro Storia-Arte –Tradizioni di Rizzello/Mollicone




FONTANA DELLE QUATTRO STAGIONI (o Acqua Candida)


La fontana delle quattro stagioni si trova nella piazza principale del paese. Questo monumento rappresenta il centro di Cervaro e viene utilizzata come punto di riferimento. E’ stata costruita nel 1909 per poi essere stata distrutta dai bombardamenti durante la seconda guerra Mondiale.  Appena fu costruita, l’acqua dello zampillo arrivava a circa 5 metri. La fontana delle quattro stagioni, viene utilizzata per manifestazioni  del paese. Sul pavimento di questa fontana è inciso l’altezza sul livello del mare, cioè 250m. Sulla parte centrale della fontana ci sono 4 putti.  Ci sono,  inoltre, 4 tartarughe dalle quali sgorga l’acqua che disseta i paesani.


FONTANA DELLA FORMA

La fontana della forma è la più antica di Cervaro, ed è stata menzionata dall’abate Bernardo Ayglerio del 1273, redatto a San Germano. Si trova in piazza San Paolo sotto il platano secolare sopravvissuto alle guerre. Questa fontana esiste dal XIII secolo, fu ricostruita una volta, nel 1692, e un’altra volta ancora nel 1962, come si legge sulla lapide che si trova sul frontone della fontana stessa. L’ultimo rifacimento ha modificato il precedente aspetto offerto dalla struttura in pietra, di cui sono rimasti solamente i 3 mascheroni con le rispettive “cannelle” di bronzo, il resto è stato sostituito da mattoni di terracotta.


FONTANA DEL GIUBILEO 

E’ la più giovane delle fontane di Cervaro ed è stata realizzata in occasione del giubileo del 2000. La posizione è la stessa dove era posta una piccola fontana di ghisa, sostituita con una bifora antica ritrovata nel centro storico  in via Vaschie e donata da un privato. La bifora è incassata in un muro su cui c’è scritto città di Cervaro A.D. 2000, presenta un vascone in cui cade l’acqua da una cannella a forma di testa di leone. Questo progetto è stato voluto dall’Amministrazione in collaborazione con un’associazione per la rivalutazione del centro storico. Abbiamo un bozzetto dell’idea iniziale realizzato dal nostro prof. Alessandro Maraone .

Manuel e Matteo 2B

 

Conclusione

Dopo aver illustrato le principali fontane monumentali del nostro paese, al fine di apprezzare maggiormente questo bene primario e la storia che ci raccontano le fontane, ci terrei a fare una raccomandazione: prendersi cura di questi utili beni storici del paese evitando atti di vandalismo e incuria.

Eugenia 3B

lunedì 27 marzo 2023

In pratica... il sistema solare


 

E’ stato molto interessante fare questo progetto non solo dal punto di vista tecnico, ma è stato anche utile per imparare gli argomenti di scienze. Ma la cosa più importante è che abbiamo passato molto tempo insieme, all’inizio non eravamo molto contenti, ma poi, piano piano, ci siamo conosciuti meglio riscoprendo il piacere di condividere il lavoro divertendoci. Devo ringraziare la scuola, perché i miei amici sono il regalo più bello che mi ha fatto. Questo lavoro consisteva nella realizzazione di un plastico del sistema solare. Tutti modellini erano belli e ognuno diverso dall’altro.

Eva 3B


Gruppo di Francesco M., Chiara, Elisabetta Eugenia 3B


Abbiamo iniziato da una scatola di cartone, rivestita poi con cartapesta.
Mischiando vari colori abbiamo dato l'idea dell'universo facendo macchie con una spugna. Ci siamo divertiti a disegnare particolari e ad attaccare palline di polistirolo per farle sembrare stelle e da queste abbiamo trovato le costellazioni.
Abbiamo poi trasformato palline di polistirolo in pianeti, con colori accesi e ben visibili.
Successivamente è stato fatto il sostegno per appoggiare e far girare i pianeti e dei buchi per far passare le lucine.
Per la scritta abbiamo usato la gomma EVA, stampando prima le singole lettere per avere la forma precisa.


Gruppo di Leonardo, Eva

Il nostro modellino si distingueva dagli altri in quanto è stato concepito con un’impronta ecologica,la realizzazione è stata eseguita con materiale trovato in casa, soprattutto cartone riciclato. Abbiamo preso una scatola che non serviva più e l’abbiamo rivestita con del cartoncino nero che già avevamo, in modo da rappresentare la galassia. Per realizzare i pianeti abbiamo usato delle palline di polistirolo avanzato da un altro lavoro. L’opera è stata completata con bigliettini informativi e una bella copertina per la scatola.


ALTRI GRUPPI

Gruppo di Alessio, Federico, Francesco T., Piercarlo



Gruppo di Fabio, Mirko, David, Auron


giovedì 23 marzo 2023

È meglio vivere in campagna o in città?

Campagna o città? Questa è la domanda che si pongono le persone quando si trasferiscono in un luogo a loro sconosciuto. Di solito preferiscono vivere in città per i comfort e per il lavoro. Personalmente preferisco vivere in campagna perché in quest’ultima c’è più dialogo tra i cittadini e c’è più socializzazione. Questa scelta è influenzata dal fatto che vivo in un piccolo paesino chiamato Cervaro. A differenza della città, Cervaro gode di un sistema di autoproduzione di prodotti alimentari come olio, vino e verdure varie. Generalmente nei paesaggi collinari si trova l’allevamento di diversi animali, principalmente di bovini e ovini. Diversi prodotti acquistati nei mercati settimanali sono a “kilometro zero”, ovvero prodotti lavorati dalle famiglie del paese. Infatti sono a conoscenza di alcuni genitori di miei compagni di classe che svolgono questo tipo di attività. Le costruzioni di paese sono differenti dalle abitazioni di città difatti, quest’ultime, sono prevalentemente popolate da palazzi che ospitano numerose famiglie, 

diversamente dal paese dove le costruzioni si sviluppano in case prevalentemente singole. Altra prerogativa dei paesi è il centro storico che si sviluppa nella parte più antica caratterizzato da strade strette non accessibili al traffico con pavimentazioni di sampietrini. I giovani abitanti del paese sono quasi sempre impegnati nelle attività ricreative messe a disposizione dalla parrocchia come ad esempio il campo da calcio e giochi di aggregazione, dal Comune come ritrovo per grandi e piccoli: campo di bocce, circoli per anziani, parco giochi per bambini e associazioni come i Boy Scout, utile alla formazione fisica, morale e spirituale della gioventù. Queste aggregazioni offerte ai giovani permettono ad ognuno di essi di sentirsi più al sicuro evitando cattive compagnie e situazioni spiacevoli di tipo delinquenziale. Queste attività svolte dai ragazzi sono favorite anche dal fatto che il nostro paesino ha un clima stabile, tranne quando è inverno e tirano venti forti e gelidi. L’estate è la stagione favorevole di Cervaro. Grazie all’abbondanza di vegetazione il clima è sempre fresco e, grazie a ciò, vengono molti turisti proprio per rinfrescarsi e per godersi il paesaggio naturale. Normalmente Cervaro è un paesino tranquillo, solo che in estate diventa molto animato. Sempre grazie al clima, infatti, vengono organizzate moltissime feste. È possibile godersi, insieme ai propri amici, tanto cibo buono accompagnato da musica e balli fino a tarda notte. Concludo dicendo che non saprei se è meglio vivere in campagna o in città. Ognuno ha un’opinione diversa. In questo paesino mi trovo benissimo. Cervaro è vita, è socializzazione.  Anche in città secondo me si vive bene ma… chi lo sa? 

Francesco 3B