Il giorno 10 aprile siamo andati alla Reggia di Caserta per un’uscita scolastica. Quella mattina mi sono svegliata molto presto per l’entusiasmo. Ho fatto colazione velocemente e dopo essermi lavata, vestita e leggermente truccata, ho raggiunto piazza San Paolo. Lì c’erano le mie amiche.
Dopo una lunga chiacchierata arriva finalmente il pullman. Io e Francesca ci siamo subito fiondate a prendere i posti migliori, dopo venti minuti dalla partenza abbiamo fatto la sosta per far salire gli alunni di San Vittore. Così è cominciata la nostra avventura e dopo musica, gossip e film siamo arrivati a destinazione. La prima cosa che mi ha colpito è stata la struttura della Reggia, così imponente e regale... Prima di cominciare la visita abbiamo fatto uno spuntino, scattato foto e cercato di addomesticare un piccione. Dieci minuti dopo abbiamo messo in una cesta i nostri effetti personali e ci hanno fatto indossare degli auricolari per sentire meglio la guida. Essa ci spiegato tutto nei minimi dettagli: chi erano i committenti, gli affreschi, i simboli e come venivano utilizzate le stanze. La mia stanza preferita è stata la sala del trono, il colore predominante era l’oro abbinato al bianco , le pareti erano piene di dettagli tipici del Barocco e sul soffitto c’era un gigantesco affresco. Abbiamo visitato moltissime altre stanze come quelle delle quattro stagioni, le camere da letto, la biblioteca... Se vivessi lì mi perderei di sicuro. Prima di andare verso le fontane abbiamo fatto uno spuntino. Arrivati difronte alla vasca principale siamo stati a guardare le papere e i pesci enormi. Nei giardini c’era la pace, tutto era calmo. Dopo aver cambiato strada quattro volte e camminato per tre kilometri verso la piazza siamo tornati al pullman e di nuovo abbiamo cantato. Il tempo è passato velocemento e siamo tornati a casa. E’ stata una giornata fantastica, per nulla stancante e non la dimenticherò mai.
Matilde B. 2B
Quest’anno, nel mese di febbraio, ho partecipato alla gita di Campitello Matese, in montagna. Avendo partecipato già lo scorso anno, sapevo già cosa aspettarmi, ma ho comunque deciso di tornarci. Le vette innevate mi ricordano il mio Paese di provenienza, la Romania. Lì si trova la maggior parte della famiglia di mamma, e per ovvi motivi, non ho sempre l’opportunità di vederli.
La neve mi ricorda quei bei momenti passati con loro d’inverno e mi avvicina anche a mio zio, uno sciatore esperto. Non ho mai avuto l’occasione di sciare con lui, così ne approfitto sempre di questi viaggi in zone innevate per esercitarmi con gli sci. In questo modo, se mi dovesse capitare di sciare con mio zio, sarò pronta a fare bella figura. La gita avrebbe quindi compreso attività invernali (camminata sulla neve e sci), animazione e tanto altro. Siamo partiti alle otto circa il 25 febbraio. Durante il tragitto non vedevo l’ora di tornare sulle piste, dopo quasi un anno. Appena ho intravisto dai finestrini un po’ di neve, mi è sembrato subito di averla nelle mani e di sentirle fredde e arrossate. Appena arrivati in hotel, siamo corsi subito nella stessa grande stanza dello scorso anno con la mia valigia. Successivamente, con altri ragazzi, animatori e professori, ci siamo recati di fronte all’hotel, dove gli animatori si sono presentati e ci hanno anticipato che avremmo fatto una passeggiata sulla neve. Durante questa, ho avuto l’occasione di giocare con le palle di neve con i miei amici e di assistere ad un panorama mozzafiato da una collina. Più tardi siamo tornati all’hotel, ci siamo sistemati nelle stanze, abbiamo cenato e fatto la doccia. Il giorno dopo (26 febbraio) sono stata delusa dal tempo: a causa di una forte nevicata e nebbia fitta abbiamo dovuto trascorrere l’intera giornata con l’animazione e a giocare a ping pong. Il giorno dopo, finalmente, ho avuto la soddisfazione di infilarmi gli scarponi rigidi e di caricarmi gli sci in spalla. Il nuovo istruttore, Gerardo, mi ha subito dato l’aria di essere un simpaticone. Quel giorno lo abbiamo dedicato interamente a fare lunghe piste e a riscaldarci in diversi modi, per poi passare la serata con l’animazione. I giorni seguenti sono passati così, fino alla mattina del 28, quando dopo aver bevuto un’ottima cioccolata calda, abbiamo liberato le stanze e siamo ripartiti per Cervaro. Questa gita mi ha reso felice ed è stata una bellissima esperienza nonostante qualche caduta.
Annalisa S. 2B
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