mercoledì 10 maggio 2023

Un martire del nostro paese

 

"Coraggio":  che parola è? Un insieme di lettere tanto usate ma che molti sottovalutano, non tutti dispongono di questa virtù, soprattutto quando in ballo c’è la propria vita, e noi abbiamo avuto un uomo, nel nostro paese, che ha rappresentato in pieno il coraggio che ognuno di noi dovrebbe avere. Il coraggio, quello vero! Un paesano di umili origini che, diventato carabiniere, diede la propria vita per salvare dieci persone: Vittorio Marandola. Nato a Cervaro il 24 agosto del 1922 da genitori contadini  senza tanta disponibilità economica,  che educarono il proprio figliolo con valori semplici e senso del dovere. Vittorio, particolarmente dedito allo studio, si diploma per poi arruolarsi nell’Arma dei Carabinieri a Roma  e successivamente  in servizio a Fiesole. Siamo in piena seconda guerra mondiale e Vittorio, poco più che ventenne, frequentava, anche nel tempo libero, i suoi colleghi: La Rocca e Sbarretti.

C’è da dire che in quel periodo, quando l'armistizio fu annunciato, l'8 settembre 1943, molti carabinieri si trovarono in una situazione difficile. Molti di loro erano fedeli al regime fascista e alla monarchia italiana,  si erano schierati con l'Asse nella guerra. Altri, invece, erano contrari al fascismo e alla guerra e speravano che l'armistizio potesse portare a una fine della violenza e della repressione. I tedeschi però diventarono ancora più crudeli: tormentarono la popolazione, saccheggiarono le abitazioni e uccisero il bestiame.

I partigiani nascosti sui monti si organizzarono per pianificare una reazione. Intanto i tedeschi crearono sempre più terrore in città al fine di ricavare informazioni, obbligando tutte le persone tra i 17 e i 45 anni a confessare ciò che sapevano ma non ottenendole arrivarono alla conclusione di prendere in ostaggio 10 innocenti cittadini. I tre eroi per evitare la fucilazione di queste inermi vite si consegnano ai tedeschi  con la sola intenzione di sacrificarsi, ma non rivelarono nulla.

Il 12 agosto 1944 alle 20:30 il comandante Hisserich diede l’ordine di fucilare i tre eroi. E così Marandola, Sbarretti e La Rocca sono stati riconosciuti  martiri ed eroi per il coraggio mostrato ed il sacrificio in favore dei cittadini salvati.

Dieci anni dopo la salma di Vittorio fu riportata nel cimitero di Cervaro.

Medaglia d’oro al valor militare.

Eugenia 3B

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